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giovedì 12 giugno 2008

che poi a me la poesia mi rende spavaldo!

Calca Plei (come direbbe Donatello)



Oggi vi scrivo un post che va al di là di tutte le considerazioni sull’epopea degli sconfitti, sulle sconfitte in cui si forgiano gli eroi, sugli sconfitti protagonisti dell’esistenza umana, sugli sconfitti-simbolo della natura umana, sugli sconfitti paradigma del genere umano nato difettato.
Oggi vi scrivo un post che non parla di niente di tutto ciò, che non parla di Bukowski e del suo compagno di sbronze Sanchez che considera “la sanità mentale” come “un’imperfezione”. Ma cazzo Sanchez!!
Non parlerò della ricerca affannata e quotidiana e affannosa e improbabile della perfezione, del successo (su cesso non a caso!) che secondo tutti (i coglioni) è il fine ultimo dell’esistenza... e "chiamarli coglioni è un'offesa per i testicoli" (G.C.)
Non vi dirò in questo post che più grossa è la posta e più sono grosse le perdite.
No! Cazzo! Non parlerò di un cazzo di tutto questo!!

Il fatto è che siamo nati dalla parte di Spessotto o siamo noi stessi Spessotto e ci facciamo la scrima perchè vogliamo travestirci da Davide... ma...

“E il paradiso nostro è questo qua,

fuori dalla grazia,

fuori dal giardino.

Va la notte che verrà

non siamo più figli del ciel,

figli del ciel,

figli del cielo,

ma di quei farabutti di Adamo e di Eva.” (VC)

Cioè noi non faremo mai parte di quelli con la scrima...

Scriveva un poeta di nome Yzu:

“Non
Sarò
Mai
Come
Voi
Volete
Che
Io
Sia”

A parte gli “Amplessi Destrutturati”
e
“Fluide Parole Scorrono
Attraverso Cataratte
A Volte Immemori.” (Yzu)

"Il fatto è che poi a me la poesia mi rende spavaldo!" (rdmm)

"Idiota!!" (Dostoevskij)

FINE

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