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Musicamanovella - L'Amore  Cieco o ci Vede Poco

mercoledì 30 luglio 2008

LA VERA STORIA DEL PIASTRELLISTA… pensavate fosse amore invece era solo un problema di metrica!!!

Nascita del Piastrellista.

Molti ci hanno fatto un sacco di domande sulla canzone “IL PIASTRELLISTA” e oggi vi racconto come è nata questa canzone.
Era una sera fredda di fine febbraio 2008, il lontano 2008, ed ero appena tornato dal lavoro.
Arrivai a casa e misi su un cd: Grace di Jeff Bukley.
Uno dei dischi più belli della storia: tutte canzoni molto intimiste, direi tristi.
Ascoltai “Halleluja” cover di un pezzo di Leonard Cohen (se vi volete suicidare è il pezzo adatto)
Ascoltai “"Lover, you should've come over”.
Ascoltai questa frase:
« ...she's the tear that hangs inside my soul forever... »
« ...lei è la lacrima che resterà sospesa nella mia anima per sempre... »
Non penserete che questo verso l’abbia sentito e tradotto al volo con il mio inglese zoppo?
Ho letto il testo in inglese con testo a fronte in italiano!!!!
D'altronde io capisco l’inglese come un maialino indiano parla svedese o come Rocchino il Cubano scrive in aramaico antico.
E così, folgorato da quel verso, presi la chitarra.
LA – SOL- RE
Mi venne il verso di partenza ispirato da Jeff e anche da un pezzo degli Amor Fou:
“Oggi saccheggi le mie lacrime”
L’incipit di una canzone è fondamentale.
Poi cambio, faccio:
SOL – LA – RE

Mo ci meno pure un SI minore.
Penso “che cacata di canzone”.
“Però i versi all’inizio non sono male!”
Iniziai ad accelerare le pennate sulla chitarra.
Diventa allegra.
Mi venne un motivetto per il ritornello.
Pa pa ra pa pa ra rara
Pa pa ra pa ra rarà
Bello così.
Una canzone triste ma allegra, una canzone ciuota.
Una canzone a manovella.
Iniziai a scrivere la storia:
Lui torna a casa alle 6 di mattina e spera che la sua compagna non si svegli per non prendersi un cazziatone. Fa di tutto per non fare rumore eppure lei gli appare davanti ma non per cazziarlo bensì per confessargli di non amarlo più.
In realtà sono quelle frasi di circostanza che usano le donne per mandarti a cacare:
“Non so quello che provo per te”.

Il ritornello non lo avevo scritto, lo fischiettavo.
Ma nel ritornello devo far capire che la stronza lo aveva lasciato per uno coi soldi però un tamarro mentre lui era un poeta.

Partono i versi del ritornello:
“Da quella sera non ti ho più vista
Ma mi hanno detto che tu
Tu mi hai lasciato per un
??????
Con un BMW blu!”


E ora per chi l’ha lasciato? In metrica non ci va una cazzo di parola sensata! Tamarro non ci va, una parola di 4 sillabe, possibilmente che finisce in -ISTA?
Sarebbe giusto in metrica dire
“Da quella sera non ti ho più vista
Ma mi hanno detto che tu
Tu mi hai lasciato per un
DARIO VISTA
Con un BMW blu!”

Oppure:
“Da quella sera non ti ho più vista
Ma mi hanno detto che tu
Tu mi hai lasciato per un
BATTERISTA
Con un BMW blu!”


E poi la folgorazione:
la parola perfetta è PIASTRELLISTA!!

Pensavate fosse una canzone autobiografica oppure una canzone d’amore e invece era solo un problema di metrica. E certe volte le parole appoggiate in un verso per riempire diventano il titolo di un’intera canzone.

Chiamai Mimmo e corremmo a registrarla altrimenti l’avrei dimenticata in poco tempo.
Registrai il provino chitarra e voce.
Poi la feci ascoltare a Dario. Ne fu entusiasta!
Non si doveva nemmeno chiamare Il Piastrellista. Non aveva senso ma ormai tutti la conoscevano come la canzone del piastrellista e allora fu Il Piastrellista.

Quando sabato al Pollino Fusion Festival vedevamo che dei ragazzi sotto il palco la cantavano al volo ascoltandola per la prima volta, capimmo di aver scritto un tormentone da Festivalbar…


Vi faccio vedere uno spezzone del Piastrellista tratto dal Pollino Fusion Festival di sabato scorso:


E salutiamo tutti i piastrellisti presenti in sala questa sera!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao 103, solo un salutino!
Smacckete, 13

Anonimo ha detto...

Grande la storia e grandissimi al Pollino Fusion Festival:)! Davvero bravi avete fatto ballare anche le pietre!